CURRICULUM DEL DOTT. PAOLO ROCCUCCI (aggiornato al 01/04/2020)
Il Dott. Paolo Roccucci è nato a Castiglione Garfagnana (LU) il 28/8/1960.
Stato civile: coniugato con due figli.
Ha conseguito la maturità scientifica presso il Liceo E. Fermi di Cantù.
Ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia il 9/4/86 presso l’Università degli Studi di Milano con voti 110/110.
Nello stesso anno si è iscritto alla scuola di Specializzazione in Neurochirurgia presso l’Università degli Studi di Milano, ed ha frequentato la Clinica Neurochirurgica dell’Università di Milano diretta dal Prof. Villani dal settembre 1986 al gennaio 1987, e dall’aprile 1988 al luglio 1989, occupandosi di patologia del sistema nervoso periferico in collaborazione con il Prof. Crotti, e di monitoraggio con Doppler transcranico in collaborazione con il prof. Cabrini.
Dal gennaio 1987 al marzo 1988 ha prestato il servizio militare in qualità di Sottotenente Medico presso l’Ospedale Militare di Milano.
Ha conseguito il diploma di specializzazione in Neurochirurgia il 10/7/91 presso l’Università degli Studi di Milano, con voti 70/70 discutendo la tesi “Risultati del trattamento di 71 casi di craniofaringioma”
A partire dal 1/7/1989 fino ad oggi, presta servizio presso l’ Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale Civile di Legnano in qualità di Dirigente Medico di I livello, svolgendo attività di reparto e di sala operatoria.
CASISTICA OPERATORIA
Nel corso degli anni si è occupato di tutta la patologia neurochirurgica eseguendo come primo chirurgo 3335 interventi, dedicandosi però da oltre 25 anni in special modo alla patologia vertebrale, alle sue problematiche diagnostiche, e a quelle terapeutiche, senza mai tralasciare le innovazioni tecnologiche.
Per quanto riguarda la patologia encefalica, ha eseguito 770 interventi, occupandosi di tutta la patologia chirurgica, compresa quella degli aneurismi e dei tumori cerebrali; tra gli altri, ha operato 19 casi di aneurisma cerebrale, 90 di meningioma, 102 di glioma, 22 di metastasi sovratentoriali, 35 di neoplasia in fossa posteriore, 10 di malformazione vascolare cerebrale,4 di tumore orbitario, 2 di conflitto neurovascolare in fossa posteriore. Da più di 20 anni esegue interventi con ausilio del neuronavigatore cerebrale.
Dal 2011 utilizza la RMN intraoperatoria (IOR Medtronic), particolarmente utile in alcuni casi di patologia tumorale cerebrale.
Ha eseguito nel corso degli anni 491 interventi di chirurgia a livello del sistema nervoso periferico per svariati tipi di patologie: sindrome del tunnel carpale, compressione del nervo ulnare, radiale, sciatico (SPE e SPI), neurinomi dei nervi periferici.
La casistica maggiore riguarda comunque la chirurgia spinale, con 2070 casi, tra cui:
- 67 interventi di rimozione di tumori spinali intradurali cervicali, dorsali o lombari (neurinomi, meningiomi, ependimomi, angiomi
cavernosi, cordomi intradurali)
- 55 artrodesi - osteosintesi -protesi totale di disco con approccio anteriore toracotomico o lombotomico per patologie
traumatiche, tumorali o degenerative (ernia del disco toracia e discopatie degeneraqtive lombari)
- 156 artrodesi-osteosintesi cervicali anteriori per spondilosi cervicale grave o per importanti patologie tumorali o traumatiche
- 101 osteosintesi cervicali posteriori per stenosi del canale cervicale e per patologia tumorale o traumatica
- 155 per ernia cervicale, 6 per ernia discale toracica con approccio toracotomico
- 50 interventi di lamonoplastica cervicale per stenosi del canale cervicale
- 550 osteosintesi toracolombari per via posteriore per patologia degenerativa (stenosi del canale, spondilolistesi, cisti
sinoviali) o per patologia tumorale, infettiva o traumatica
- 80 osteosintesi percutanee toracolombari per patologie degenerative, tumorali e per fratture
- 480 interventi per ernia discale lombare
- 101 interventi di vertebroplastica o cifoplastica per fratture patologiche o traumatiche
Nell’ambito di tale gruppo di patologie ha partecipato a numerosi corsi di aggiornamento nazionali ed internazionali; tra i più importanti del periodo iniziale, nel 1996 ha partecipato al “AO Spine Course” tenutosi a Roma e presieduto da Dante Marchesi, e nel 1997 al corso “Continuing education in the Surgical Anatomy and techniques of the spine”, tenutosi a Marsiglia e presieduto da R. Louis. Nel 1999 ha frequentato un nuovo corso di chirurgia spinale alle Twin Cities Spine Center di Minneapolis presieduto da J.E. Lonstein e da R. Winter.
Successivamente al primo corso, è stato sempre legato al gruppo AO, frequentando gli altri corsi teorico-pratici interattivi di upgrade.
In questo periodo ha effettuato numerosi interventi chirurgici, acquisendo nel corso degli anni una notevole esperienza sulla chirurgia del rachide cervicale, toracico e lombo-sacrale, e sui vari tipi di approccio, sia anteriore che posteriore.
Con il corso degli anni ha vissuto in prima persona il passaggio da una chirurgia di sola decompressione delle strutture nervose, a quella della osteosintesi/artrodesi, divenuta nella propria esperienza una procedura sempre più di routine, insieme a quella degli approcci anteriori toracico e lombare. Nel suo percorso formativo ha acquisito esperienza con diversi mezzi di osteosintesi; da un periodo iniziale della prima metà degli anni 90 in cui utilizzava placche di Louis o di Roy Camille, è passato dal 1996 all’uso dei fissatori interni.
Per quanto riguarda la chirurgia strumentata posteriore del tratto toraco-lombare, inizialmente ha utilizzato il sistema Socon, per passare poi per numerosi anni ai mezzi di sintesi della Synthes e della Cremascoli-Wright.
Dal 2011, successivamente all’introduzione dell' O-ARM con sistema automatico di navigazione spinale, ha utilizzato il sistema dedicato di osteosintesi Legacy e Solera della ditta Medtronic. Recentemente utilizzo anche di fissatore interno Expedium della ditta De Puy.
Al fine di favorire una buona artrodesi ha cominciato ad effettuare PLIF utilizzando dal 1996 cages lombari SPIGA, e cages Syncage. Negli ultimi anni utilizza sempre maggiormente la tecnica TLIF, impiegando cages in PEEK Juliet-TF della ditta MBA. Da alcuni anni pratica unicamente TLIF con gabbia T-PAL in Peek della Ditta De Puy.
Per quanto riguarda gli approcci anteriori toracico e lombare, ha partecipato nel 1997 al corso teorico-pratico di R. Louis a Marsiglia, approfondendo poi l’argomento frequentando nel 1999 il “71 AO LISS Symposium”, tenutosi a Davos e presieduto da Accola. Nel 2000 ha frequentato la sala operatoria del Dott P. Pavlov a Nijmegen, per acquisire la tecnica dell’ALIF e dell’utilizzo del complesso sistema di divaricazione Synframe necessario per praticare approcci toraco-addominali per via anteriore. Da allora il sottoscritto utilizza in tali interventi un sistema di divaricazione Synframe, ed una cage espansibile Synex per la sostituzione del corpo vertebrale.
Nella prima metà degli anni 2000 ha approfondito il problema del dolore lombare cronico dedicandosi alla chirurgia della “non fusione”, ed introducendo così nelle prospettive terapeutiche anche il concetto delle protesi discali. Anche su tale argomento ha partecipato ad alcuni corsi teorico-pratici internazionali tenuti dal Dott R. Bertagnoli. Dal luglio 2003 ha eseguito numerosi interventi di protesi totale di disco lombare per via laparotomica utilizzando protesi Maverick della ditta Medtronic.
Per quanto riguarda la chirurgia cervicale per via anteriore ha iniziato praticando una artrodesi con osso iliaco prelevato dall’ala iliaca. Nel 1998 ha partecipato a Linz al “Symposium operative strategien bei degenerativen” tenuto da H. Hiertz, cominciando da allora ad impiantare cages intersomatiche cervicali. Nel corso degli anni ha impiantato diversi tipi di cages, passando dalle iniziali PINA, alle Cespace, poi alle Syncage-C, sino a giungere alle attuali gabbie ACIS proT in peek della ditta De Puy..
Anche nei casi di somatectomia cervicale è passato progressivamente da una artrodesi con osso iliaco a quella con cage in titanio, utilizzando prima gabbie componibili PINA, poi gabbie espansibili Scient’x, ed attualmente gabbie ad espansione Altitude in titanio della ditta Medtronic.
Anche per l’osteosintesi cervicale anteriore il sottoscritto ha vissuto il passaggio dalle iniziali placche ad 1 vite di Roy Camille, a quelle di Lemaire ad una vite ma con ancoraggio supplementare con pin, alle attuali placche Vectra a 2 viti della Synthes.
Ha rivolto negli ultimi anni particolare attenzione al trattamento delle fratture del dente di C2, praticando inizialmente con ottimi risultati numerosi interventi di avvitamento del dente di C2 con tecnica di Bohler,
Nella chirurgia cervicale posteriore strumentata aveva iniziato praticando osteosintesi con placche di Louis e Roy Camille, per passare poi successivamente ai fissatori interni. Per un lungo periodo ha utilizzato il sistema Cervifix della Synthes, per passare ultimamente al sistema Mountaineer della De Puy.
Negli ultimi anni ha cominciato a praticare di routine avvitamento posteriore C1-C2 secondo la tecnica di Harms, molto utile in particolari casi di instabilità degenerativa (es da artrite rematoide), o nelle patologia traumatica (es frattura C2, con instabilità C1-C2). Questa tecnica, gravata da molti rischi legati al posizionamento delle viti, è oggi pratica in sicurezza quasi totale grazie all’utilizzo dell’O-ARM con sistema di navigazione vertebrale
Negli ultimi anni si è rivolto sempre più alla chirurgia mini-invasiva e ad un miglioramento della sicurezza per l’operatore e per il paziente.
In tal senso ha praticato numerosi interventi di vertebroplastica utilizzando sistema Confidence con cemento ad alta viscosità, della ditta De Puy, e analogo cemento XPEDE della ditta Medtronic.
In alcuni casi di frattura osteoporotica particolarmente grave ha effettuato numerosi interventi di osteosintesi percutanea posteriore associata a vertebroplastica nella vertebra fratturata.
Negli ultimi due anni, per il trattamento di alcuni tipi di frattura vertebrale dorsolombare osteoporotica o traumatica, utilizza in casi selezionati la tecnica di cifoplastica utilizzando il sistema Spine Jack della ditta Vexim
Nella maggior parte delle fratture vertebrali toracolombari fa sempre più ricorso all'osteosintesi percutanea, particolarmente favorita dall'uso del sistema di navigazione con O-ARM, che azzera quasi completamente il rischio di malposizionamento dei mezzi di sintesi.
Per migliorare la sicurezza per il paziente e per ridurre l’esposizione del personale di sala operatoria alle radiazioni ionizzanti, dal 2011 utilizza il sistema O-ARM con associato sistema di navigazione spinale Stelth-Station, con cui ha effettuato qualche centinaio di osteosintesi particolarmente rischiose, con numerosi interventi di fissazione dorsale e lombare per via percutanea. Ha imparato in questo periodo ad utilizzare questa apparecchiatura in modo completo ed autonomo, ottenendo ottimi risultati, ed è costantemente in contatto con lo staff Medtronic per l’upgrade continuo del sistema,, ed è riuscito ad ottenere l'uso per ora esclusivo di trapani navigabili.
Da due anni utilizza una fusione di immagini della TAC intraoperatoria O-ARM con la RMN preoperatoria, in modo da poter effettuare interventi mini-invasivi in alcuni tipi di tumori intradurali extra e talora intramidollari
Per migliorare la sicurezza del paziente, utilizza infine dal 2009 un sistema di monitoraggio neurofisiologico, con EMG, PESS, PEM e monitoraggio con D-Wave.
Ha avuto una esperienza non positiva negli interventi di rimozione di ernie espulse lombari con tecnica endoscopica transforaminale, che non ha apportato miglioramenti nell'outcome del paziente, che rimane ancora al giorno d'oggi migliore con la tecnica microchirurgica con microscopio operatorio.
Dal 2019 utilizza in alcuni tipi di interventi di chirurgia vertebrale anche una modernissima tecnologia con ESOSCOPIO, che consente di lavorare ad alti ingrandimenti con immagini tridimensionali, di qualità superiore anche al microscopio operatorio.
Questo risulta particolarmente utile in interventi di rimozione di tumori intradurali spinali, quali il neurinoma, il meningioma e l'ependimoma.
Riguardo l'argomento delle nuove tecnologie, dal 2012 l'autore è stato relatore in numerosi congressi italiani ed internazionali riguardo l'utilizzo della navigazione vertebrale.
Nel 2016 è stato pubblicato un suo articolo su una importante rivista neurochirurgica internazionale (Roccucci P, Peron S, Minotti MR, Stefini R: Real-time navigation in spinal surgery: what has it changed in surgical practice? J Neurosurg Sci. 2016 May 4).
Nel 2019 ha pubblicato con la casa editrice TIMEO il libro "Navigazione vertebrale- Indicazioni di pratica clinica".
.
Il Dott. Paolo Roccucci è nato a Castiglione Garfagnana (LU) il 28/8/1960.
Stato civile: coniugato con due figli.
Ha conseguito la maturità scientifica presso il Liceo E. Fermi di Cantù.
Ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia il 9/4/86 presso l’Università degli Studi di Milano con voti 110/110.
Nello stesso anno si è iscritto alla scuola di Specializzazione in Neurochirurgia presso l’Università degli Studi di Milano, ed ha frequentato la Clinica Neurochirurgica dell’Università di Milano diretta dal Prof. Villani dal settembre 1986 al gennaio 1987, e dall’aprile 1988 al luglio 1989, occupandosi di patologia del sistema nervoso periferico in collaborazione con il Prof. Crotti, e di monitoraggio con Doppler transcranico in collaborazione con il prof. Cabrini.
Dal gennaio 1987 al marzo 1988 ha prestato il servizio militare in qualità di Sottotenente Medico presso l’Ospedale Militare di Milano.
Ha conseguito il diploma di specializzazione in Neurochirurgia il 10/7/91 presso l’Università degli Studi di Milano, con voti 70/70 discutendo la tesi “Risultati del trattamento di 71 casi di craniofaringioma”
A partire dal 1/7/1989 fino ad oggi, presta servizio presso l’ Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale Civile di Legnano in qualità di Dirigente Medico di I livello, svolgendo attività di reparto e di sala operatoria.
CASISTICA OPERATORIA
Nel corso degli anni si è occupato di tutta la patologia neurochirurgica eseguendo come primo chirurgo 3335 interventi, dedicandosi però da oltre 25 anni in special modo alla patologia vertebrale, alle sue problematiche diagnostiche, e a quelle terapeutiche, senza mai tralasciare le innovazioni tecnologiche.
Per quanto riguarda la patologia encefalica, ha eseguito 770 interventi, occupandosi di tutta la patologia chirurgica, compresa quella degli aneurismi e dei tumori cerebrali; tra gli altri, ha operato 19 casi di aneurisma cerebrale, 90 di meningioma, 102 di glioma, 22 di metastasi sovratentoriali, 35 di neoplasia in fossa posteriore, 10 di malformazione vascolare cerebrale,4 di tumore orbitario, 2 di conflitto neurovascolare in fossa posteriore. Da più di 20 anni esegue interventi con ausilio del neuronavigatore cerebrale.
Dal 2011 utilizza la RMN intraoperatoria (IOR Medtronic), particolarmente utile in alcuni casi di patologia tumorale cerebrale.
Ha eseguito nel corso degli anni 491 interventi di chirurgia a livello del sistema nervoso periferico per svariati tipi di patologie: sindrome del tunnel carpale, compressione del nervo ulnare, radiale, sciatico (SPE e SPI), neurinomi dei nervi periferici.
La casistica maggiore riguarda comunque la chirurgia spinale, con 2070 casi, tra cui:
- 67 interventi di rimozione di tumori spinali intradurali cervicali, dorsali o lombari (neurinomi, meningiomi, ependimomi, angiomi
cavernosi, cordomi intradurali)
- 55 artrodesi - osteosintesi -protesi totale di disco con approccio anteriore toracotomico o lombotomico per patologie
traumatiche, tumorali o degenerative (ernia del disco toracia e discopatie degeneraqtive lombari)
- 156 artrodesi-osteosintesi cervicali anteriori per spondilosi cervicale grave o per importanti patologie tumorali o traumatiche
- 101 osteosintesi cervicali posteriori per stenosi del canale cervicale e per patologia tumorale o traumatica
- 155 per ernia cervicale, 6 per ernia discale toracica con approccio toracotomico
- 50 interventi di lamonoplastica cervicale per stenosi del canale cervicale
- 550 osteosintesi toracolombari per via posteriore per patologia degenerativa (stenosi del canale, spondilolistesi, cisti
sinoviali) o per patologia tumorale, infettiva o traumatica
- 80 osteosintesi percutanee toracolombari per patologie degenerative, tumorali e per fratture
- 480 interventi per ernia discale lombare
- 101 interventi di vertebroplastica o cifoplastica per fratture patologiche o traumatiche
Nell’ambito di tale gruppo di patologie ha partecipato a numerosi corsi di aggiornamento nazionali ed internazionali; tra i più importanti del periodo iniziale, nel 1996 ha partecipato al “AO Spine Course” tenutosi a Roma e presieduto da Dante Marchesi, e nel 1997 al corso “Continuing education in the Surgical Anatomy and techniques of the spine”, tenutosi a Marsiglia e presieduto da R. Louis. Nel 1999 ha frequentato un nuovo corso di chirurgia spinale alle Twin Cities Spine Center di Minneapolis presieduto da J.E. Lonstein e da R. Winter.
Successivamente al primo corso, è stato sempre legato al gruppo AO, frequentando gli altri corsi teorico-pratici interattivi di upgrade.
In questo periodo ha effettuato numerosi interventi chirurgici, acquisendo nel corso degli anni una notevole esperienza sulla chirurgia del rachide cervicale, toracico e lombo-sacrale, e sui vari tipi di approccio, sia anteriore che posteriore.
Con il corso degli anni ha vissuto in prima persona il passaggio da una chirurgia di sola decompressione delle strutture nervose, a quella della osteosintesi/artrodesi, divenuta nella propria esperienza una procedura sempre più di routine, insieme a quella degli approcci anteriori toracico e lombare. Nel suo percorso formativo ha acquisito esperienza con diversi mezzi di osteosintesi; da un periodo iniziale della prima metà degli anni 90 in cui utilizzava placche di Louis o di Roy Camille, è passato dal 1996 all’uso dei fissatori interni.
Per quanto riguarda la chirurgia strumentata posteriore del tratto toraco-lombare, inizialmente ha utilizzato il sistema Socon, per passare poi per numerosi anni ai mezzi di sintesi della Synthes e della Cremascoli-Wright.
Dal 2011, successivamente all’introduzione dell' O-ARM con sistema automatico di navigazione spinale, ha utilizzato il sistema dedicato di osteosintesi Legacy e Solera della ditta Medtronic. Recentemente utilizzo anche di fissatore interno Expedium della ditta De Puy.
Al fine di favorire una buona artrodesi ha cominciato ad effettuare PLIF utilizzando dal 1996 cages lombari SPIGA, e cages Syncage. Negli ultimi anni utilizza sempre maggiormente la tecnica TLIF, impiegando cages in PEEK Juliet-TF della ditta MBA. Da alcuni anni pratica unicamente TLIF con gabbia T-PAL in Peek della Ditta De Puy.
Per quanto riguarda gli approcci anteriori toracico e lombare, ha partecipato nel 1997 al corso teorico-pratico di R. Louis a Marsiglia, approfondendo poi l’argomento frequentando nel 1999 il “71 AO LISS Symposium”, tenutosi a Davos e presieduto da Accola. Nel 2000 ha frequentato la sala operatoria del Dott P. Pavlov a Nijmegen, per acquisire la tecnica dell’ALIF e dell’utilizzo del complesso sistema di divaricazione Synframe necessario per praticare approcci toraco-addominali per via anteriore. Da allora il sottoscritto utilizza in tali interventi un sistema di divaricazione Synframe, ed una cage espansibile Synex per la sostituzione del corpo vertebrale.
Nella prima metà degli anni 2000 ha approfondito il problema del dolore lombare cronico dedicandosi alla chirurgia della “non fusione”, ed introducendo così nelle prospettive terapeutiche anche il concetto delle protesi discali. Anche su tale argomento ha partecipato ad alcuni corsi teorico-pratici internazionali tenuti dal Dott R. Bertagnoli. Dal luglio 2003 ha eseguito numerosi interventi di protesi totale di disco lombare per via laparotomica utilizzando protesi Maverick della ditta Medtronic.
Per quanto riguarda la chirurgia cervicale per via anteriore ha iniziato praticando una artrodesi con osso iliaco prelevato dall’ala iliaca. Nel 1998 ha partecipato a Linz al “Symposium operative strategien bei degenerativen” tenuto da H. Hiertz, cominciando da allora ad impiantare cages intersomatiche cervicali. Nel corso degli anni ha impiantato diversi tipi di cages, passando dalle iniziali PINA, alle Cespace, poi alle Syncage-C, sino a giungere alle attuali gabbie ACIS proT in peek della ditta De Puy..
Anche nei casi di somatectomia cervicale è passato progressivamente da una artrodesi con osso iliaco a quella con cage in titanio, utilizzando prima gabbie componibili PINA, poi gabbie espansibili Scient’x, ed attualmente gabbie ad espansione Altitude in titanio della ditta Medtronic.
Anche per l’osteosintesi cervicale anteriore il sottoscritto ha vissuto il passaggio dalle iniziali placche ad 1 vite di Roy Camille, a quelle di Lemaire ad una vite ma con ancoraggio supplementare con pin, alle attuali placche Vectra a 2 viti della Synthes.
Ha rivolto negli ultimi anni particolare attenzione al trattamento delle fratture del dente di C2, praticando inizialmente con ottimi risultati numerosi interventi di avvitamento del dente di C2 con tecnica di Bohler,
Nella chirurgia cervicale posteriore strumentata aveva iniziato praticando osteosintesi con placche di Louis e Roy Camille, per passare poi successivamente ai fissatori interni. Per un lungo periodo ha utilizzato il sistema Cervifix della Synthes, per passare ultimamente al sistema Mountaineer della De Puy.
Negli ultimi anni ha cominciato a praticare di routine avvitamento posteriore C1-C2 secondo la tecnica di Harms, molto utile in particolari casi di instabilità degenerativa (es da artrite rematoide), o nelle patologia traumatica (es frattura C2, con instabilità C1-C2). Questa tecnica, gravata da molti rischi legati al posizionamento delle viti, è oggi pratica in sicurezza quasi totale grazie all’utilizzo dell’O-ARM con sistema di navigazione vertebrale
Negli ultimi anni si è rivolto sempre più alla chirurgia mini-invasiva e ad un miglioramento della sicurezza per l’operatore e per il paziente.
In tal senso ha praticato numerosi interventi di vertebroplastica utilizzando sistema Confidence con cemento ad alta viscosità, della ditta De Puy, e analogo cemento XPEDE della ditta Medtronic.
In alcuni casi di frattura osteoporotica particolarmente grave ha effettuato numerosi interventi di osteosintesi percutanea posteriore associata a vertebroplastica nella vertebra fratturata.
Negli ultimi due anni, per il trattamento di alcuni tipi di frattura vertebrale dorsolombare osteoporotica o traumatica, utilizza in casi selezionati la tecnica di cifoplastica utilizzando il sistema Spine Jack della ditta Vexim
Nella maggior parte delle fratture vertebrali toracolombari fa sempre più ricorso all'osteosintesi percutanea, particolarmente favorita dall'uso del sistema di navigazione con O-ARM, che azzera quasi completamente il rischio di malposizionamento dei mezzi di sintesi.
Per migliorare la sicurezza per il paziente e per ridurre l’esposizione del personale di sala operatoria alle radiazioni ionizzanti, dal 2011 utilizza il sistema O-ARM con associato sistema di navigazione spinale Stelth-Station, con cui ha effettuato qualche centinaio di osteosintesi particolarmente rischiose, con numerosi interventi di fissazione dorsale e lombare per via percutanea. Ha imparato in questo periodo ad utilizzare questa apparecchiatura in modo completo ed autonomo, ottenendo ottimi risultati, ed è costantemente in contatto con lo staff Medtronic per l’upgrade continuo del sistema,, ed è riuscito ad ottenere l'uso per ora esclusivo di trapani navigabili.
Da due anni utilizza una fusione di immagini della TAC intraoperatoria O-ARM con la RMN preoperatoria, in modo da poter effettuare interventi mini-invasivi in alcuni tipi di tumori intradurali extra e talora intramidollari
Per migliorare la sicurezza del paziente, utilizza infine dal 2009 un sistema di monitoraggio neurofisiologico, con EMG, PESS, PEM e monitoraggio con D-Wave.
Ha avuto una esperienza non positiva negli interventi di rimozione di ernie espulse lombari con tecnica endoscopica transforaminale, che non ha apportato miglioramenti nell'outcome del paziente, che rimane ancora al giorno d'oggi migliore con la tecnica microchirurgica con microscopio operatorio.
Dal 2019 utilizza in alcuni tipi di interventi di chirurgia vertebrale anche una modernissima tecnologia con ESOSCOPIO, che consente di lavorare ad alti ingrandimenti con immagini tridimensionali, di qualità superiore anche al microscopio operatorio.
Questo risulta particolarmente utile in interventi di rimozione di tumori intradurali spinali, quali il neurinoma, il meningioma e l'ependimoma.
Riguardo l'argomento delle nuove tecnologie, dal 2012 l'autore è stato relatore in numerosi congressi italiani ed internazionali riguardo l'utilizzo della navigazione vertebrale.
Nel 2016 è stato pubblicato un suo articolo su una importante rivista neurochirurgica internazionale (Roccucci P, Peron S, Minotti MR, Stefini R: Real-time navigation in spinal surgery: what has it changed in surgical practice? J Neurosurg Sci. 2016 May 4).
Nel 2019 ha pubblicato con la casa editrice TIMEO il libro "Navigazione vertebrale- Indicazioni di pratica clinica".
.